L’efficienza energetica di un sistema – dalle prestazioni di un motore a quelle di un’industria o di un intero Paese – è la capacità del sistema stesso di sfruttare l’energia che gli viene fornita per soddisfarne il fabbisogno. Minori sono i consumi, migliore è l’efficienza. Più in generale, per efficienza energetica si intende la capacità di utilizzare l’energia nel modo migliore possibile. E ancora più in generale questa formula indica un obiettivo: il risparmio energetico negli usi finali. Ma bisogna fare una distinzione fra ‘efficienza’ e ‘risparmio’: benché entrambi si traducano con una riduzione dei consumi, nel primo caso non si rinuncia a fare qualcosa ma a farla nel modo ‘migliore’. Se il risparmio mette l’accento nel consumare meno, l’efficienza nel farlo meglio. Va poi sottolineato un ulteriore significato della formula ‘efficienza energetica’, che non limita il concetto al conteggio dell’energia utilizzata ma che valuta anche l’evoluzione qualitativa delle fonti di energia impiegata. Per quanto riguarda il settore industriale, l’efficienza può essere raggiunta, ad esempio, attraverso interventi di energy saving, recuperando parte dell’energia dispersa durante i processi attraverso fumi di scarico e vapore per riutilizzarla in altri processi termici o cedendola all’esterno per il teleriscaldamento. Nel settore dei trasporti un miglioramento si potrebbe ottenere aumentando l’offerta ferroviaria e di trasporto pubblico su gomma, diminuendo il traffico urbano e quindi il consumo di fonte primaria. I consumi del settore civile sono invece soprattutto dovuti a un alto grado di inefficienza delle utenze, sia per il fabbisogno termico che per quello elettrico. Le soluzioni vanno dagli interventi per rendere più efficiente l’involucro dei fabbricati all’utilizzo di caldaie a condensazione, all’utilizzo di elettrodomestici di classe A.
Efficienza energetica
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