Maggiore spinta alle rinnovabili per un’Italia sempre più indipendente dal fossile e dall’estero, con un target del 35%, che significa innalzare il contributo delle rinnovabili elettriche dal 48-50% al 55-60%: questa la posizione di Italia Solare
Nella lettera inviata al Mise da Italia Solare si legge “In linea con la posizione dei Paesi più virtuosi nella lotta alle emissioni dell’Unione Europea, si propone che anche l’Italia si ponga l’obiettivo del 35% di fonti energetiche rinnovabili. Il 27% non terrebbe conto, dell’accordo di Parigi, dell’abbassamento del prezzo e quindi della competitività di molte delle tecnologie rinnovabili, soprattutto il fotovoltaico, dell’attuale necessità di smantellare molti impianti vetusti basati su tecnologie convenzionali, del potenziale in termini di occupazione delle rinnovabili, del potenziale in termini di democratizzazione dell’energia delle rinnovabili decentralizzate, della capacità delle rinnovabili di abbassare e fissare sul lungo periodo i costi dell’energia per le aziende e per gli utenti domestici”.
Tale incremento si tradurrebbe in un incremento delle rinnovabili elettriche dal 48-50% della SEN al 55-60%, è inoltre indispensabile per poter raggiungere il 100% da fonte rinnovabile nel 2050, alla pari di altri stati europei.
Nella SEN si prevede un fotovoltaico che contribuisca al 2030 con oltre 60 TWh/anno di energia, rispetto agli attuali circa 20 TWh/anno.
Significa che da un lato bisogna preservare la produzione attuale e dall’altro installare in 12 anni oltre 30 GWp di nuovi impianti fotovoltaici. Perché si mantengano i 20 TWh/anno attuali è necessario che il GSE attenui la severità nei controlli.
Perché si arrivi a ulteriori 40 TWh/anno occorre passare al più presto dagli attuali 300 MWp/anno a valori tra i 2 e i 3 GWp/anno: sono necessarie, quindi, nuove regole che consentano al fotovoltaico di esprimere il suo potenziale di crescita. Aste neutrali, sistemi di distribuzione chiusi, stabilizzazione delle detrazioni fiscali, iter autorizzativi semplificati, sono alcuni degli strumenti che possono aiutare lo sviluppo dl fotovoltaico.
Italia Solare denuncia ancora una volta che la riforma delle tariffe elettriche domestiche, purtroppo già in via di attuazione, va pure in direzione contraria rispetto agli stessi obiettivi fissati nella SEN, in quanto riduce la convenienza negli investimenti in efficienza energetica e fotovoltaico.
Le politiche comunitarie indicano che i servizi del dispacciamento devono spostarsi sempre di più a livello locale per consentire alle rinnovabili di dare un adeguato contributo. Nella SEN si riscontra al contrario un approccio ancora troppo centralistico, affidando il dispacciamento all’attuale gestore della trasmissione.
La SEN tratta in modo troppo marginale la mobilità elettrica, si richiedono linee guida che accompagnino la diffusione dei veicoli elettrici, a partire dall’alimentazione degli stessi che deve avvenire prioritariamente tramite il fotovoltaico.
I cambiamenti climatici impongono che la riduzione delle emissioni climalteranti divenga una priorità assoluta: Italia Solare chiede al governo di farsi portavoce perché una carbon tax applicata alle fonti energetiche consenta un confronto economico tra le diverse tecnologie basato su condizioni di reale equità.
Si richiede che la transizione energetica faccia perno sull’accelerazione della crescita delle rinnovabili e non su un ulteriore rafforzamento del gas, come è invece ora nella SEN, che comporterebbe un consolidamento della dipendenza dall’estero e rallenterebbe la crescita delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.